- Perdere tempo per guadagnare tempo
- Modalità C: panning su C1 & C2
- Diverse modalità di scatto o diversi formati di output?
- Settaggi delle schede SD
- Tentativi ed errori (ma soprattutto tempo e pazienza)
- Om1.II con una mano (in attesa di una recensione più completa)
- Customizzazione extra?
- Mettiamo in pratica (ma anche in teoria)? Weekend di storytelling ciclofotografico
Perdere tempo per guadagnare tempo
Sono convinto che personalizzare la propria macchina foto sia cruciale per scattare in modo efficace. Non si tratta di un semplice extra, un piccolo bonus del corredo; è uno spartiacque tra scattare con piacere (e bene) e scattare con fatica (e quindi poi smettere di scattare). Almeno, questa è stata la mia esperienza fin qui. Non una cosa rapida, perché bisogna sperimentare e poi anche orientarsi nei menu (di solito labirintici) delle macchine foto. Ma tutto il tempo perso sul divano a settare la macchina si guadagna con gli interessi al momento dello scatto, permettendoci di fare foto che altrimenti avremmo perso.
Personalizzando le mie macchine nel tempo (prima la Em1II, poi la EM1III, e di recente anche la OM1II), ho cambiato molto il mio modo di lavorare; o, meglio, ho reso le macchine adatte al mio modo; nel processo, ho imparato a scattare più velocemente e più facilmente. Il miglioramento riguarda tutte le fasi, da quando accendo la fotocamera fino a quando passo tutto su computer. Ecco il mio percorso di personalizzazione, con alcuni esempi pratici. Magari ti è utile e ti risparmierà un po’ di fatica!
Intanto, facciamo un esempio molto banale: ho disattivato il touch screen di tutte le fotocamere. Uso l’occhio sinistro per guardare nel mirino, quindi il naso fa sempre pasticci con lo schermo. Come minimo sposta il punto di messa a fuoco, nei casi peggiori cambia altri parametri di scatto attivando opzioni a casaccio. Quindi via, facciamo senza touch. Che in realtà è anche meglio: i numerosi pulsanti permettono di regolare tutto molto più velocemente di un touch, perché il pulsante lo sento al tatto, mentre il touch devo guardarlo per essere sicuro di quello che faccio; intanto mi perdo quello che succede intorno).
Passiamo ore a personalizzare le nostre bici, provare setup diversi, accorciare fibbie, unire borse: anche la nostra macchina foto merita un pochino di coccole!
NB: qui parlo di alcuni modelli Olympus/Om1, ma più o meno ogni fotocamera è customizzabile, in gradi diversi a seconda della sua vocazione.

Modalità C: panning su C1 & C2




Partiamo dall’opzione più semplice, cioè usare le diverse modalità C previste da quasi tutte le camere. Sono 4 sulla Om1II e sulla EM1III, “solo” 3 sulla EM1II, mentre la OM5 ne ha una (ma ci sono altri trucchetti per crearne altre).
Di che si tratta di preciso? Sono modalità completamente customizzabili, per le quali possiamo decidere tutto, ma proprio tutto: non solo tempi/iso/diaframma di partenza, ma anche modalità di scatto (priorità di tempi o di diaframma, manuale, bulb, etc), tipo di scatto (singolo, raffica, quale raffica, elettronico, high res, ecc.), tipo di salvataggi (raw/jpeg e varie combinazioni possibili), tipo di AF, stabilizzazione, riconoscimento, impostazioni del JPEG, e via dicendo. Non manca nulla, ed è meno complicato di quanto sembri. Di solito, basta settare la macchina come vogliamo e poi trovare nel menù la voce “assegna questo settaggio alla modalità C”, o qualcosa di simile a seconda del brand.
Nel mio caso, dopo tanti tentativi e altrettante modifiche al limite della schizofrenia- ah, che figo così! Dopo due giorni: ma non mi serve a niente! Via, cancelliamo. – ho settato due modalità C per fare i panning, le foto in cui il soggetto è nitido e lo sfondo è in movimento. La prima modalità è quella “sicura” mentre la seconda, che usa una griglia diversa di messa a fuoco, è in fase sperimentale (vedi foto sotto). Non è che faccio sempre panning, ma nel ciclismo sono foto ricorrenti (e molto utili per diverse ragioni) ed è comodo poter cambiare modalità in tempo zero.
A parte la differenza della griglia, che è quello che voglio provare, le impostazioni sono le stesse per le due modalità C1 e C2.
- scatto in modalità S (priorità di tempi)
- tempo 1/60, poi cambio in base alla situazione
- raffica lenta con AF
- C-AF a punto singolo
- stabilizzazione solo verticale, altrimenti la macchina cerca di bloccare il sensore mentre noi lo spostiamo a destra e sinistra
- iso automatici (tanto sono sempre bassissimi visto che lavoriamo con tempi lunghi)
- nessun riconoscimento volto/macchina o altro.
Questa customizzazione, abbinata a un pulsante di richiamo rapido, mi permette di fare qualche panning anche mentre sto facendo altri tipi di scatto. Il pulsante in questione (AEF/AEL) è in pratica un doppione del C2 che c’è sulla ghiera: perché per girare la ghiera devo staccare la mano destra e guardare che sia al punto giusto, invece posso schioacciare il bottone anche mentre tengo l’occhio nel mirino, e disattivarlo con altrettanta facilità.


Una terza C è per ritratto generale: riconoscimento facciale, 1/500, Iso200, punto singolo di messa a fuoco. Il quarto è ancora indeciso – sto provando a usarlo per clienti che richiedono un output particolare, come ad esempio unicamente il Jpeg. Ma è tutto in fieri.
Diverse modalità di scatto o diversi formati di output?
Un’agenzia con cui lavoro abbastanza spesso ha un flusso di lavoro molto preciso: richiede unicamente Jpeg in formato 2/3 (rispetto al 4/3 di default), con un profilo colore neutro (di solito uso un profilo desaturato e con contrasto ridotto) e una leggera sovraesposizione. Per di più c’è una routine di separazione delle cartelle nelle SD, o direttamente delle SD. Perciò vale la pena avere una modalità C4 specificamente per questo tipo di lavoro, cosa che mi fa risparmiare tempo per reimpostare i parametri originai (ed eliminare il rischio di lasciarli così per sbaglio). D’altro canto, questo significa che non posso usare altre modalità custom – come ad esempio il panning C2 – in combinazione con questa C4. Se devo fare un panning, lo devo impostare manualmente.
Settaggi delle schede SD
Qualche parola su questo parametro un po’ trascurato. Uso sempre 2 schede sulle macchine, una più veloce per i RAW e una più tranquilla per i JPEG. Usare la stessa scheda per la combinazione rallenta molto la memoria, rendendo difficile scattare in raffica. Attualmente, le schede veloci sono Angelbird V60 da 170mb/s, più che sufficienti per le raffiche in LOW (quelle con AF attivo tra uno scatto e l’altro, per intenderci). Va detto che scatto quasi sempre microraffiche da 3-4, quasi mai tengo il tasto premuto un secondo intero. Ho provato due volte la raffica in H. Le schede lente sono di solito Sandisk V30, sufficienti per smaltire le stesse foto in formato Jpeg superfine. Uso dei tagli da 64gb o al massimo 128gb.
Questo settaggio ha due vantaggi: primo, ho un backup in caso una scheda muoia per una ragione o per l’altra. Secondo, e ugualmente importante, posso esportare una selezione di JPEG sul telefono e darla in tempo (quasi) reale al cliente, cosa che è sempre apprezzata per alimentare i social. A questo proposito, ho scoperto un annetto fa la funzione “share order” dal menu play, e cavolo, fa risparmiare un casino di tempo!
Tentativi ed errori (ma soprattutto tempo e pazienza)
Mi ci è voluto un bel po’ di tempo e un bel po’ di aggiustamenti progressivi per arrivare a questa customizzazione; tuttora, pur essendo più che soddisfatto, sto provando nuove combinazioni. Questo anche perché nel tempo cambio io stesso modo di lavorare, perciò alcune funzioni diventano più importanti mentre altre sbiadiscono nell’oblio. Mese dopo mese, adatto, modifico, provo. La stratigrafia delle modifiche è bella spessa, così spessa che non mi ricordo neanche come sono le funzioni originali: quando ho portato la macchina a pulire da un fotoriparatore, mi ha detto “bene, l’ho smontata, ripulita, riassemblata, poi sono andato nel panico perché non riuscivo ad accenderla. Mi ci è voluta 1h per trovare il pulsante giusto”.
Dicevamo che tutte le macchine foto possono essere personalizzate, qualcuna più qualcuna meno. Il mio modestissimo consiglio è sperimentare fino a farla calzare come un guanto. Nelle situazioni facili/rilassate si possono provare settaggi nuovi, e capire se ha senso svilupparli oppure abbandonarli. Piano piano, andando per (tanti) tentativi ed errori, la macchina diventa un tutt’uno con la mano. Insomma, per dirla con Kant, se un bottone può essere modificato, allora deve essere modificato.
Come cavolo funziona? Ho perso 1 ora a cercare di accenderla!
Qui di sotto, a titolo di esempio, ecco la personalizzazione della Em1, a cui ho cambiato tutto a partire dal modo per accenderla.


Custom buttons – vista di fronte:
- pulsante superiore: selezione ISO (schiacciare + frecce)
- Pulsante inferiore: niente.


Custom buttons – vista posteriore:
- Leva AEL/AFL : ON/OFF, per usare la macchina con una sola mano.
- Pulsante AEL/AFL : recall C2 Mode (panning)
- Pulsante LV –> HDR on/off (richiama semplicemente la modalità HDR, quindi dipende da quale si è selezionata tra le diverse disponibili).
- pulsante ISO button (destra): Non lo uso per via del fatto che mi è scomodo in quel punto.


Custom buttons – vista dall’alto:
- Pulsante AF e sequenziale: non lo uso quasi mai dato che questo parametro è già incluso nei preset Custom C1, C2 e C3; Quando devo cambiare uso più che altro con il super control panel (OK + frecce)
- L-FN ( sugli obiettivi PRO): per attivare la funzione focus peaking.
- C1 – modalità ritratto
- C2, C3 – panning consolidato e panning sperimentale
- C4 – potenzialmente utile per settaggi specifici, come quello dell’agenzia.
- Compensazione: prima non lo usavo, quindi lo avevo riciclato per attivare e disattivare il riconoscimento facciale. Ora lo uso, quindi è tornato alla sua funzione originale.
Om1.II con una mano (in attesa di una recensione più completa)
Le ultime macchine foto (a partire dalla EM1II, non so quelle prima né la serie 5) permettono di cambiare praticamente tutto, a partire dalla modalità di accensione.
Uno dei difetti della Em10, la macchina con cui ho fatto i primi lavori, era proprio la leva ON/OFF a sinistra: ci volevano due mani per accensione e spegnimento. La Em1II, che è una macchina di altra categoria, permette già di usare invece la leva AEL/AFL. La Em1III mantiene questa possibilità, però il tasto menu migra sulla sinistra; niente di sconvolgente, dato che il tasto serve di solito quando siamo tranquilli per cambiare settaggi della macchina.
Sulla OM1.II c’è stato un piccolo passo avanti e un piccolo passo indietro. Il passo indietro è che la leva AEL/AFL è un po’ meno sporgente rispetto alla EM1 (ed è uguale alla OM1.1), e quindi è più difficile trovare al tatto; ancor di più dato che c’è un pulsante extra (AF-ON) che può confondere il pollice nella sua ricerca della leva. Il passo in avanti è che anche il pulsante menù, che è in alto a destra, può essere spostato e messo al posto del cestino per cancellare le foto: in questo modo tutto può essere fatto con una sola mano, almeno in teoria.
Customizzazione extra?
Come avrai capito, cerco di personalizzare tutto per migliorare il flusso di lavoro. Sono tante piccole differenze, ma nell’insieme fanno una differenza abbastanza importante. Anche i settaggi “extra”, come l’autospegnimento e l’EVF) sono parametrati per come scatto; ma il concetto si estende anche all’hardware, come zaini, marsupi, tracolle eccetera. Se sei curioso su questi temi, ne parlo qui, e ho fatto una recensione del marsupio Evoc 7L proprio qui.

Mettiamo in pratica (ma anche in teoria)? Weekend di storytelling ciclofotografico
Dal 27 al 29 settembre organizziamo il primo weekend workshop sullo storytelling di ciclismo,
in collaborazione con i mitici Augusta e Luca di Casa Bart. Ti va di venire? Sarà un gruppo piccolino, per lavorare meglio e tanto. Sarà un fine settimana molto intenso di approfondimenti di temi, autori, chiavi narrative, tecnica, logistica; sarà possibile provare un po’ di materiale, e usciremo con Luca alla scoperta del patrimonio della Valle Maira. Il tutto con tanto cibo, ça va sans dire!

Ho scritto abbastanza! Sono curioso di sapere qual è il tuo modo di usare la macchina foto e quali sono le soluzioni che hai trovato per portarla in giro. C’è sempre tantissimo da imparare condividendo le proprie esperienze.
5 pensieri su “Ergonomia: personalizzare per scattare efficacemente, in bici e non [update con OM1.2]”